avevo voglia
di continuare a crescere e di imparare

Sono nato nel luglio del 58 da padre contadino e mamma casalinga, terzo di cinque figli. Dopo aver conseguito la licenzia media cambiai lavoro in quello che pensavo fosse quello definitivo andando a lavorare in un bar fino all’anno dopo del militare. Questo lavoro mi piaceva molto, a contatto con la gente, tanto da avere ottimi risultati fin quando un bel giorno il titolare mi chiamo è mi offrì il suo bar, fiducioso della mia capacità di riuscire a gestire da solo il suo bar. Ma proprio questa grande opportunità per me che ero molto giovane allora mi fece riflettere su quella che sarebbe stata la mia vita da allora in poi. Dopo una nottata da incubi, il giorno dopo ringraziandolo, mi licenziai. Avevo voglia di continuare a crescere ed imparare e mi interessava conoscere da vicino i lavori che svolgevano i miei coetanei.Per questo un giorno mi affiancai in un giro sul Gargano ad un mio carissimo amico che all’epoca faceva il grossista di prodotti alimentari.

Alcune delle strategie di marketing più tardi studiate ed applicate dai grandi gruppi erano già il mio punto di forza: incentivavo i venditori e i salumieri con regali e vacanze. Prima dell’avvento del cosiddetto pacchetto igiene che avrebbe rivoluzionato la proposizione di prodotti alimentari freschi e al banco, già esigevo dai gestori dei punti vendita da me serviti, piccoli accorgimenti per la sicurezza alimentare dei clienti, iniziando a invitarli a usare pinze e guanti per servire i clienti.

Tutto andava a gonfie vele fino alla nascita dei centri commerciali,degli ipermercati sempre più belli sempre più grandi…le grandi insegne internazionali.
Il consumatore cambia radicalmente quelle che prima erano le abitudini di acquisto e di consumo.Con la carta di credito e il carrello con le ruote si sente padrone di un universo infinito di scelte e possibilità.La publicità crea i bisogni e spesso abbagliati da offerte invitanti si riempie il carrello di cose inutili.Il cibo diventa globale ,le multinazionali comprano quasi tutte le aziende nazionali.

Mi piace sottolineare l’evoluzione del vasetto di yogurt …prima era latte fresco intero e senza zucchero fermentato da due microrganismi che i ricercatori medici in cinquemila anni di storia avevano confermato come il toccasana per il benessere umano.Adesso …provate a decifrare la lista degli ingredienti di un vendutissimo yogurt commerciale.Ricordo che lo yogurt durava venti giorni ,le mozzarelle e le ricotte solo uno.

Spostare il cibo che non scade mai conviene di più ,che si produca vicino o lontanissimo dal consumatore no è più determinante.Le aziende vengono comandate non più da uomini di vendita ma da direttori logistici.La G.D.O. (Grande Distribuzione Organizzata),si fa le sue piattaforme e il distributore locale….scompare.

HO QUARANTA COLLABORATORI CHE DOVREI MANDARE A CASA …INVECE.

Invece inizia in me una profonda riflessione, comprendendo che è necessario trovare una via alternativa per difendere quello che avevamo costruito a favore di coloro che ancora si sforzano di non cedere alla tentazione di comprare prodotti “costruiti in laboratorio”. Così,ho iniziato a concepire l’idea di voler contagiare i miei clienti della mia stessa voglia di cibo “vivo”, che si fa riconoscere in modo prorompente al palato e ripesca nella memoria immagini di un passato non molto lontano.
Per questo nel luglio 2009 ho dato vita ad una cooperativa TERRE E GUSTI,un rivoluzionario sistema di microeconomia alimentare in risposta alla globalizzazione.

 

Nella cooperativa Terre e Gusti, il produttore, il distributore e il negoziante diventano una sola entità, ognuna nel rispetto delle reciproche competenze: il produttore produce e conferisce alla piattaforma logistica del distributore, che in brevissimo tempo consegna ai negozi. Dovendo garantire in prima persona ci siamo imposti regole semplici e trasparenti, cominciando da dove “legge di noi” il consumatore, vale a dire l’etichetta sul prodotto. Etichette chiare dove le garanzie sono l’elenco degli ingredienti identificabili e non sigle sconosciute ,il nome del produttore e il luogo dove produce.
Non basta fare bene un prodotto, bisogna seguirlo con attenzione fin sopra la tavola e anche per ottimizzare i costi ed i tempi di consegna abbiamo deciso che sia un unico distributore a consegnare i prodotti selezionati nei punti vendita dislocati nelle città. Oggi la cooperativa è composta da 20 produttori con circa 300 punti vendita.
Punti vendita che credono sulle qualità e sull’utilizzo del cibo come sana nutrizione. Consumare con i cinque sensi e renderci responsabili del valore etico della sostenibilità, della sobrietà dei consumi e della solidarietà è la nostra sfida quotidiana che ci siamo imposti di comunicare.
La nostra pubblicità è avvicinare il consumatore alla conoscenza e alla coscienza del cibo. Dare informazioni su come è fatto, come conservarlo, come e quando consumarlo, è una sfida che il negoziante della cooperativa ha deciso di intraprendere.
La sfida è creare un modello di spesa quotidiana senza sprechi con la possibilità di godersi la passeggiata senza uso delle automobili. Creare servizio, offrire comunicazioni attraverso eventi, integrarsi con agenzie di turismo e associazioni culturali, permettendo nuova occupazione attraverso lo sviluppo di tutto il territorio e di tutti gli attori partecipanti.

Oggi,nonostante tutto, il lavoro continua ad essere …puro divertimento.